Surian Preludio dell’ Oro del Reno Wagner

Appunti conclusivi della conferenza di estetica musicale:

 “suonare è essere suonati?”

sul Preludio dell’ Oro del Reno di Richard Wagner del prof. Elvidio Surian tenuta a San Costanzo (Pesaro-Urbino) venerdì 14 settembre 2012, preceduta dalla relazione del prof. Enrico Bottegal.

[banner]Premessa

L’ elemento emotivo e l’ aspetto intellettivo dell’ascolto coesistono contemporaneamente nella musica colta  occidentale, sia di ieri (cioè della storia) che di oggi (la complessa musica del Novecento). Wagner si colloca, insieme alla schiera di compositori del XIX secolo ad ambedue di queste categorie estetiche. Secondo il vedere di numerosi musicisti del tempo di Wagner, ossia della cosiddetta Epoca Romantica, la musica esiste per essere “capita”, così come ogni altra espressione artistica, e pertanto l’ ascolto “irriflesso” della musica non basta per afferrare il senso estetico di un’opera musicale. Diciamo che riflessione estetica e analisi musicale si compenetrano a vicenda, così come avviene nelle creazioni delle arti figurative (pitture, affreschi, reperti archeologici, ecc.) che da qualche tempo si considerano nel loro contesto storico, estetico, non solo nella bellezza delle loro figure e dei colori che le caratterizzano.

L’ opera di Wagner

Detto questo, desidero porre l’accento sul fatto, incontestabile, che Wagner — del quale ricorre il bicentenario della nascita, insieme a Verdi, nel 2013 — ci ha lasciato una produzione molto vasta di suoi scritti — filosofici, letterari, estetici — finalizzati in primo luogo a propagandare e spiegare al grosso pubblico i caratteri speciali del suo linguaggio operistico.  Esce, così, dal chiuso della sua arte per vestire i panni del critico-letterato-filosofo, ossia quello che si direbbe un “intellettuale”. Va poi detto che, a sua volta, è sterminata la letteratura (scritti, libri, saggi) pubblicati sul compositore tedesco e la sua opera; se ne contano più di “diecimila” dati alle stampe mentre egli era ancora in vita; ed è più cospicua di quella che riguarda qualsiasi altro personaggio della storia, salvo Napoleone e Shakespeare.

Wagner indubbiamente aspirava molto a essere “capito”. E sicuramente ne aveva bisogno, giacché il suo raffinatissimo linguaggio musicale richiede dal suo pubblico una sorta di attenzione devota, più propria di un rito religioso che d’uno spettacolo d’opera. Wagner ha cambiato i modi e le abitudini d’ascolto del pubblico, e perfino l’edificio che doveva accogliere la rappresentazione dell’opera — quel teatro speciale fatto da lui costruire appositamente nella cittadina di Bayreuth, vicino a Monaco di Baviera. Nell’ascolto della musica di Wagner il pubblico deve esercitare al massimo la sua “memoria musicale” (niente cioè “ascolto irriflesso” …) e seguire il più possibile i Leitmotive, che servono a dare coesione al dramma e al discorso musicale.

Il Leitmotiv (“motivo ricorrente” o “tema conduttore”)  è un’“unità musicale”:

— una breve o lunga melodia,  — uno schema ritmico,   — un accordo o serie di accordi,        — una particolare sonorità orchestrale,

ed è associato ad uno stato d’ animo, ad un pensiero e/o sentimento del personaggio, oppure collegato ad una determinata situazione, concetto, oggetto significativo, evento del dramma. Vi si associano avvenimenti del presente o anche reminiscenze di eventi passati o addirittura “presentimenti” futuri che il personaggio può avere nel suo “inconscio” (bene in anticipo alle teorie psicoanalitiche di S. Freud). I motivi sono sottoposti a variazioni, smembrati in semifrasi o segmenti motivici, combinati ad altri motivi, ma sempre facilmente riconoscibili da parte dell’ascoltatore. Sono inoltre gravati di significati simbolici, e di solito affidati all’orchestra.

Il brano che abbiamo ascoltato è il Preludio dell’ Oro de Reno (Das Rheingold), il primo della serie di quattro drammi musicali dell’ Anello del Nibelungo (Der Ring des Nibelungen), opera filosofica oltre che musicale, ispirata agli antichi miti germanici. La sua creazione ebbe una lunga gestazione – un quarto di secolo (1848-1874). Molto complessa è la trama del Ring. Basterà qui ricordare che protagonista dei quattro drammi è l’ORO, fonte di corruzione, di distruzione e di morte. Chi saprà forgiare l’oro depositato nelle profondità del Reno – il fiume sacro della nazione germanica – avrà il dominio del mondo. Da qui si sviluppa la vicenda, fino alla distruzione totale del mondo.

Singolare è il carattere musicale del Preludio: consiste di un solo, singolo accordo di Mi bemolle maggiore che si protrae per ben 136 battute (circa cinque minuti di durata della musica), e si presenta in una triade spezzata sopra un pedale prolungato di Mi bemolle. L’ accordo è allegoria e simbolo dell’ elementarità, dell’ origine primitiva delle cose. Nella sua massima semplicità e stazionarietà è immagine sonora della nascita stessa del mondo. Ed è sicuramente opposto al carattere dissonante che in generale caratterizza tutta la musica di questo compositore. Il motivo accordale fa poi generare numerosi altri motivi che compaiono nel corso di tutte le quattro opere, così come tutto deriva dalla NATURA (vi sono in tutto un centinaio di motivi musicali nel Ring). Vale ricordare che per aiutare l’ascoltatore furono pubblicate nel secondo Ottocento numerose “guide” tematiche delle opere di Wagner.[banner] 


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